Con Sentenza n. 3734/3 del 5 novembre 2024 la Corte di giustizia di secondo grado della Puglia, sulla base del principio già espresso dalla Corte di Cassazione (Sent. n. 15071/2023) secondo il quale, nel caso di produzione di redditi assimilati a lavoro dipendente, non sono soggette a tassazione separata le somme maturate in un determinato anno ed erogate successivamente, ma, comunque, entro un termine congruo, ha confermato la sentenza di prime cure, rigettando l’appello dell’Agenzia delle Entrate.
Il caso esaminato dalla corte ha riguardato un contribuente, dipendente dell’Avvocatura Regionale, che in sede di richiesta di rimborso aveva richiesto l’applicazione della tassazione “separata” al posto di quella “ordinaria” su alcuni emolumenti erogati nel 2020, ma riferiti a prestazioni lavorative svolte nel 2018. I giudici avevano ritenuto tale termine non congruo.
Per valutare la congruità del termine del pagamento, ha chiarito la CGT pugliese, è necessario tener conto di quanto previsto dal regolamento regionale sulla “disciplina dei compensi professionali agli avvocati dell’Avvocatura Regionale”.
Ricorso avverso avviso di accertamento. Eccezione di decorso del termine decadenziale
La sospensione di cui all'art. 67. D.L.n.18/2020, pari ad 85 giorni non può essere considerata operante, come confermato dalla stessa Agenzia delle entrate nella circolare 20.08.2020, n. 25, secondo cui "…può ritenersi ormai superata ….” in quanto lo stesso periodo (8 marzo - 31 maggio 2020) è ora ricompreso nel più ampio arco temporale in cui opera la proroga dei termini di decadenza disciplinata dall'articolo 157, D.L. n. 34/2020.
Ricorso avverso cartella di pagamento. Eccezione di decorso del termine decadenziale
Nell’interpretazione degli enti di riscossione, dalla lettura combinata della normativa emergenziale da Covid-19, con riferimento ai termini di prescrizione e decadenza, l’agente avrebbe la possibilità di procedere legittimamente alla notifica dei ruoli affidati beneficiando della proroga per tutti i carichi il cui decorso dei termini ha interessato l’annualità 2020.
Finanziamento S.r.l. da parte dei soci
La prassi del finanziamento dei soci a favore della propria società è assai diffusa in Italia, rappresentando una forma di sostegno finanziario alternativa all'aumento di capitale o al ricorso a prestiti bancari.
La raccolta del risparmio tra il pubblico, che è vietata ai soggetti diversi dalle banche e dagli altri intermediari finanziari autorizzati ed è sanzionata anche penalmente, trova eccezione per i finanziamenti dei soci alla propria società.
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